10/10/09

PAOLO CARLETTI/Frigo: il Catalogo






















L’esigenza di documentare per immagini e testi l’operazione FRIGO, mi si presentò a progetto avanzato. Pensai a un catalogo cartaceo, particolare. La completa gestione di elementi e fasi progettuali, fatta eccezione per la stampa offset, mi erano assicurate da un personale background di graphic designer e di illustratore. Libertà tecnica e realizzativa, ovvero delegare il meno possibile, non era fattore che mi dispiacesse.
Ma dovevo decidere cosa, e soprattutto come realizzarla.
Avendo chiaro che testi e imagini, per quanto fossero risultate documentarie, mi avrebbero comunque reso impossibile trasmettere l’anima del lavoro, mi complicai consapevolmente le cose. Decisi di realizzare un catalogo che fosse a sua volta un’Opera. Perchè solo un’altra Opera, opportunamente congeniata e relazionata al progetto, avrebbe potuto in tal senso.
Circa cosa inserirvi, oltre immagini, specifiche e quant'altro, reputai utile una sezione che rendesse giustizia del gravoso impegno investito. L’esperienza ricavata dai primi pezzi lavorati mi segnalava la palese difficoltà per chiunque di stimare tempi, costi e mole complessiva dell'operazione. Pertanto decisi di intitolare Storia di un recupero una sezione ricavata ad hoc, nella quale descrivevo transizione e materiali occorsi all’Oggetto.
Riguardo al come… volevo trovare una soluzione consona, che trasmettesse ciò che le immagini non potevano dire. Così cominciai col lavorare a un formato inusuale, piccolo, che risultasse però discretamente pesante, come pesanti erano gli Oggetti trattati. Una specie di raccoglitore di schede che ricordasse le mazzette colore, ma con prerogative di consistenza e peso specifico, alto sia fisicamente che concettualmente parlando. Campionario da sfogliare, ma privato di quella leggerezza e di quella velocità di consultazione tipiche studiate per i comuni campionari.
Sperimentando perni, bulloni e metalli, ricavai delle lastre che bucai in angolo e vincolai a una vite facendole scorrere l’una sull’altra, proteggendo così le parti interne. In copertina BLAUHAUS®, marchio e firma degli oggetti che produco.
I primi prototipi prevedevano l’utilizzo del ferro, del rame e dell’alluminio, da soli o combinati. Da lì la decisione di produrre 110 esemplari in alluminio con divisore interno in rame, e 110 esemplari in rame con divisore interno in alluminio. Una tiratura limitata di cataloghi/Opera, numerata e firmata. All’interno della quale ogni esemplare fu personalizzato con una scheda acquarellata a mano. Nella totalità dei 220 esemplari prodotti inserii volutamente un pezzo unico, a ricordare la transizione da seriale ad unicum dell'Oggetto FRIGO: il n.60 della serie in rame, aerografato in copertina.
I primi 10 pezzi, sia dell'una che dell'altra tipologia, li realizzai con astuccio in legno.